Nella storia dell’arte hanno sempre convissuto maestri ed allievi, capiscuola e seguaci, accademici e autodidatti, artisti e copisti. Ma il grande artista è inconfondibile: ha un disegno, un segno, un gesto che impressionano per l’unicità, nonostante i richiami e gli echi più o meno espliciti ad altre correnti e tendenze, e non può essere inquadrato nel pregresso perché la sua arte ne rappresenta il progresso. Fatta questa premessa, sarà facile dimostrare come Generoso Spagnuolo sia un grande artista. Il suo esplosivo vitalismo è infatti difficilmente inquadrabile in un determinato movimento artistico, per quanto a ben vedere il suo tratto inconfondibile ha illustri antenati, dal contorsionismo di Van Gogh al vorticismo russo, per risalire indietro nel tempo fino all’astrattismo della simbologia celtica.
Minimalismo e/o spazialismo, astrattismo e/o informale, per arrivare alla pittura e/o scultura. Come tutti i grandi, egli fonde generi e stili e allo stesso tempo li confonde e li diffonde .E tuttavia conserva la sua unicità, che sta soprattutto, riferendoci al corpus di opere ospitate in questo bellissimo catalogo e appartenenti all’ultimo periodo della sua attività creativa, alle circonvoluzioni. Dopo i tagli di Fontana, dopo le estroflessioni di Castellani e Bonalumi. Sono linee che si scompongono e si ricompongono, si formano e si deformano, nascono dal Nulla per arrivare al Tutto, attraverso un moto perpetuo e un’arte in divenire, in cui ogni opera è tappa di un percorso la cui meta sembra sempre prossima ma non ancora raggiunta, o forse irraggiungibile. Perché Generoso Spagnuolo si cimenta in un’impresa titanica: dipingere l’anima del cosmo nel segno del panta rei (tutto scorre) eracliteo.
Le sue opere sono mobili, ma non nel senso dell’illusione generata dall’ottico-cinetismo; sono intrinsecamente fluide, magnetiche. Si avvolgono e si aggirano, in spirali e volute. Cambiano direzione, mutano colore. Sono campi magnetici, magma di vulcani, cerchi di tronchi d’albero, correnti d’acqua e flussi d’aria, cortecce cerebrali, nebulose di galassie planetarie. Sono l’anima dei nostri tre mondi, minerale, vegetale, animale, sono la nostra essenza. Esprimono tutta l’energia della natura in continua evoluzione, del tempo che scorre implacabile. Sono in conclusione i labirinti della nostra anima.
Labirintismo e metamorfismo, e ancora orfismo e ipnotismo. Così la magia di queste opere avvolge lo spettatore risucchiandolo nei loro vortici, nei loro buchi neri.
Chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo, le tre domande essenziali cui Generoso Spagnuolo
dà la sua risposta attraverso la sua arte che è insieme scienza e poesia: siamone certi, veniamo dall’universo, ne abbiamo la stessa essenza, all’universo torneremo.
Dario Nicolella
“ Nel rispetto di una coerenza stilistica e concettuale, oggi la mia ricerca è strutturata in diversi cicli strettamente collegati tra loro. Questi, essendo contemporanei, ed avanzando parallelamente, finiscono per influenzarsi e contaminarsi a vicenda, portando potenzialmente il mio operato, a ramificarsi in altre direzioni. La mia quindi, è una ricerca sempre in espansione, un work in progress continuo, un cantiere dinamico pronto ad ospitare nuove contaminazioni, nuove intuizioni, nuovi materiali e supporti, tutti da esplorare…un cantiere artistico perennemente aperto e proiettato verso il futuro.”
Generoso Spagnuolo nasce ad Avellino nel 1977, vive e lavora a Grottaminarda (AV). Artista eclettico e poliedrico, con una particolare attenzione verso la realtà circostante. Diplomatosi all’istituto tecnico commerciale, dopo alcuni anni di studio presso la Facoltà di Giurisprudenza “Federico II” di Napoli, nei primi anni del 2000 decide di dedicarsi completamente all’ arte, seguendo dei corsi di figura dal vero e di pittura.
L’inizio della sua attività artistica è caratterizzata dalla realizzazione di miniature, e da acquerelli che ritraevano paesaggi e scorci della sua terra (Irpinia). Nel 2006 inizia ufficialmente il periodo metafisico, di matrice surreale, che si concluderà nei primi mesi del 2012. Dopo un periodo di transizione, nel 2014 inizia quello che l’artista chiamerà “nuovo periodo”.
Questa nuova fase sarà caratterizzata da una intensa attività di ricerca e sperimentazione. L’utilizzo di supporti e materiali diversi, associati allo sviluppo di nuove tecniche pittoriche, gli consentono di svincolarsi da correnti precostituite e di maturare un proprio linguaggio, postespressionista, spesso minimalista e parametrico, fondato sia sulla pittura che sulla scultura, spesso realizzata con materiali di “scarto” .
INFO
GENEROSO SPAGNUOLO
La poetica del metamorfismo
Testo critico di Dario Nicolella
Le mostre di Sineresi
a cura di Anna R.G. Rivelli
Dal 03 febbraio al 03 marzo 2021