“Mentre l’informazione legata alla cronaca va via via sostanziando il proprio privilegiato canale di comunicazione nell’immediatezza del mezzo televisivo e radiofonico, la riflessione dimensiona un suo spazio che tende all’autonomia dalle opinioni dominanti e dalle regole del mercato. Lo strumento adoperato per porre in essere la riflessione diviene quindi sempre più quello della carta stampata, mentre la veste che essa assume è quella della rivista specialistica , ad ampio formato, e destinata ad arricchire il patrimonio bibliotecario di ogni casa”. È questo l’incipit dell’editoriale del primo numero della rivista Perimetro che veniva alla luce nel 1984 per la tenacia visionaria dell’ideatore Giovanni Cafarelli – artista nonché direttore per tutti e quattro gli anni della sua pubblicazione – e degli altri fondatori che con lui diedero vita al Collettivo Arti Visive Quinta Generazione. Fu quella di Perimetro un’esperienza esaltante per quegli anni messi a dura prova dal sisma del 1980 che aveva impoverito ulteriormente Irpinia e Basilicata, innescando un meccanismo di fuga verso luoghi più promettenti d’Italia.
Perimetro, rivista periodica di arte e cultura, fu fondata a Potenza il 29 maggio 1984 dagli artisti Giovanni Cafarelli, Felice Lovisco e Marco Santoro, dal geometra Paolo Lorusso e dall’ingegnere Michele Restaino e fu pubblicata per soli quattro anni, tuttavia si impose immediatamente all’attenzione di un pubblico di addetti ai lavori in ambito nazionale, avvalendosi di collaborazioni di grande prestigio. Ai cinque medesimi fondatori va ascritta anche la nascita dell’associazione Collettivo Arti Visive Quinta Generazione di cui Perimetro fu il frutto più significativo e maturo. L’associazione, in controtendenza rispetto al consolidarsi del miraggio dell’altrove, rappresentò e concretizzò la volontà di rivitalizzazione della Basilicata, impegnandosi nella realizzazione di stagioni espositive di ampio respiro che ebbero il merito di consolidare la posizione della Basilicata come territorio tutt’altro che marginale nel dibattito artistico-culturale dell’Italia di quegli anni. Solo in un secondo momento, proprio in virtù del consenso riscosso da Perimetro, altri si avvicinarono al Collettivo, cosicché esso da associazione si costituì in cooperativa e ai cinque soci fondatori si unirono gli artisti Arcangelo Moles, Salvatore Comminiello, Salvatore Sebaste, Gerardo Cosenza, Giuseppe Filardi, Luigi Lapetina e Vincenzo Dettole, tutti lucani ad eccezione dell’ultimo.
A testimoniare la centralità che Perimetro ha avuto nel panorama dei prodotti editoriali specialistici resta l’interesse che, a distanza di ben trentasei anni dalla sua nascita, riesce a suscitare soprattutto in ambito accademico. Sono numerose infatti le richieste che periodicamente giungono a Sineresi – che può riconoscersi come figlia ed erede di quella esperienza editoriale – da parte di chi vorrebbe poter visionare Perimetro e i suoi allegati a motivo di studio. Purtroppo, negli anni ’80 come oggi, produrre in proprio una rivista richiedeva sforzi non indifferenti per i costi tipografici e di distribuzione. Proprio a quei costi ( e anche alla cecità di una classe imprenditoriale e dirigente) Perimetro deve tanto la relativa esiguità del numero di copie stampate ( solo mille), quanto la conclusione del suo percorso.
Per questo motivo, immaginando che le copie ancora in circolazione non siano molte, noi di Sineresi abbiamo deciso di digitalizzare l’intera pubblicazione (i sei numeri della rivista, gli speciali e gli allegati) in modo da venire incontro a quanti per studio, per curiosità o solo per nostalgia abbiano desiderio o necessità di reperire la rivista. Ci sembra peraltro doveroso, visto che anche Sineresi ha i suoi natali a Potenza, dare testimonianza di un importante tassello della storia artistico-culturale di questa terra che è il punto fermo da cui con gioia ci proiettiamo al mondo.
Anna R. G. Rivelli
Per ulteriori approfondimenti http://cafarelli.blogspot.com/p/perimetro.html