Dopo Caravaggio. il Seicento napoletano nelle collezioni di Palazzo Pretorio e della Fondazione De Vito, è il titolo della Mostraorganizzata dal Comune di Prato, in collaborazione con la Fondazione De Vito, a cura di Rita Iacopino, direttrice scientifica del Museo di Palazzo Pretorio,e Nadia Bastogi, direttrice scientifica della Fondazione De Vito, al Museo di Palazzo Pretorio dal 14 dicembre 2019 fino al 13 aprile 2020.
La Mostra nasce dalla considerazione che il Museo di Palazzo Pretorio di Prato conserva uno dei nuclei più importanti in Toscana, secondo solo alle Gallerie fiorentine, di opere di Seicento napoletano: la ricostruzione delle vicende storiche dei pezzi e dell’interesse del collezionismo pratese per la pittura napoletana si configura in questo contesto come uno dei principali apporti critici della esposizione.
Altrettanto determinante è il contributo alla conoscenza della pittura napoletana del Seicento della Fondazione De Vito, che con la sua collezione, formatasi dagli anni settanta del secolo scorso grazie a Giuseppe De Vito (Portici 1924- Firenze 2015) conoscitore, studioso, collezionista di Seicento napoletano e fondatore del periodico “Ricerche sul ‘600 napoletano”, rappresenta, per qualità e interesse storico, una delle più significative collezioni private di pittura napoletana del Seicento.
L’intento di questa mostra è dunque quello di valorizzare le opere del Museo di Palazzo Pretorio e della Fondazione De Vito, le cui raccolte, pur formatesi con modalità e in tempi diversi, documentano l’interesse per il naturalismo della pittura napoletana del Seicento. Storie di collezionismo antico e moderno che permettono di ripercorrere alcune tappe dello sviluppo successivo alla presenza a Napoli del Caravaggio, attraverso le tele di pittori tra i più significativi di questa stagione artistica, da Battistello a Nicola Malinconico.
Al Museo di Palazzo Pretorio di Prato è conservato uno dei nuclei più importanti in Toscana di opere di Seicento napoletano.
A testimoniare la profonda influenza di Caravaggio sulla pittura del Seicento, il Noli me tangere capolavoro del maestro napoletano Giovanni Battista Caracciolo, detto Battistello, e la grande tela di Mattia Preti con il Ripudio di Agar. Completa il nucleo delle opere pratesi in mostra, il Buon samaritano di Nicola Malinconico.
Tali opere, oltre a rappresentare esempi di un collezionismo già in antico attento agli esiti più aggiornati della pittura del Seicento, tracciano una sequenza cronologica che va dagli inizi del naturalismo, determinato dalla presenza a Napoli del Merisi tra il 1606 e il 1607 e poi tra il 1609 e il 1610, agli ultimi esiti della pittura della fine del secolo sulla scia di Luca Giordano.
La ricostruzione delle vicende storiche, e dell’interesse del collezionismo pratese per la pittura napoletana, rappresenta uno dei principali contributi critici alla mostra.
Particolarmente intrigante appare la profonda congruenza degli esempi pratesi con le opere degli stessi artisti o del medesimo ambito presenti nella collezione della Fondazione Giuseppe e Margaret De Vito per la Storia dell’Arte Moderna a Napoli, che ha sede sulle colline intorno a Firenze, nella villa di Olmo (Vaglia). Formatasi dagli anni settanta del secolo scorso grazie a Giuseppe De Vito, la raccolta, di grande valore artistico e storico, siconfigura come una delle più significative collezioni private di pittura napoletana del Seicento, lasciata in eredità alla Fondazione da lui costituita nel 2011 con l’intento di favorire gli studi sulla storia dell’arte moderna a Napoli.
In essa figurano dipinti significativi – alcuni dei quali veri e propri capolavori – di autori quali Giovan Battista Caracciolo, detto Battistello, Jusepe de Ribera, il Maestro dell’Annuncio ai pastori, Giovanni Ricca, Francesco Fracanzano, Massimo Stanzione, Bernardo Cavallino, Andrea Vaccaro, Antonio De Bellis, Giovanni Battista Spinelli, Paolo Finoglio, Pacecco De Rosa, Carlo Coppola, Domenico Gargiulo, Nunzio Rossi, Luca Giordano, Mattia Preti, insieme a quelli degli specialisti nei generi della battaglia come Aniello Falcone e Andrea De Lione, e della natura morta quali Luca Forte, Giuseppe e Giovanni Battista Recco, Giuseppe e Giovanni Battista Ruoppolo, Paolo Porpora. Caratteristica peculiare della collezione è l’alta qualità delle opere, rappresentative del filone del naturalismo napoletano del Seicento di origine caravaggesca. Solo alcuni di questi dipinti sono stati presentati in passato in mostre importanti a cui De Vito stesso aveva collaborato, quali quella del 1982 Paintings in Naples 1606-1705 from Caravaggio to Luca Giordano, nelle sedi di Londra, Washington, Parigi, Torino e quella del 1984-85 Civiltà del Seicento a Napoli, nel Museo di Capodimonte, mentre la collezione nei suoi nuclei principali non è mai stata esposta al pubblico.
INFO
Dal 14 Dicembre 2019 al 13 Aprile 2020
PRATO
LUOGO: Museo di Palazzo Pretorio
INDIRIZZO: piazza del Comune
ORARI: aperto tutti i giorni (escluso martedì non festivo) dalle 10:30 alle 18:30
CURATORI: Nadia Bistogi, Rita Iacopino
ENTI PROMOTORI:
- Comune di Prato Museo di Palazzo Pretorio
- In collaborazione con Fondazione De Vito
COSTO DEL BIGLIETTO: intero € 10, ridotto € 8 (riduzioni e gratuità sul sito Museo Palazzo Pretorio)
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 0574 24112
E-MAIL INFO: museo.palazzopretorio@comune.prato.it
SITO UFFICIALE: http://www.palazzopretorio.it