Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano presentadal 12 ottobre al 01 dicembre 2019 , PIÙ NESSUNO DA NESSUNA PARTE, la più ampia mostra personale di Cesare Viel in uno spazio pubblico, che ripercorre la pratica performativa dell’artista centrata sul connubio tra rappresentazione visiva e verbale.
Promossa da Comune di Milano – Cultura e prodotta dal PAC con Silvana Editoriale, la mostra è curata da Diego Sileo e inaugura in occasione della Quindicesima Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI e dedicata all’arte italiana.
Attraverso azioni performative e installazioni ambientali Viel esplora sin dai primi anni Novanta i processi attraverso i quali l’identità si costruisce e si decostruisce, rivelandosi un luogo di attraversamento che conserva le tracce di ogni passaggio.
La mostra presenta lavori inediti e nuove versioni di installazioni e performance storiche, realizzate dall’artista in dialogo con l’architettura del PAC.
I luoghi dell’assenza evocati dal titolo rivelano discrete, silenziose e spesso fantasmatiche presenze che affiorano dal vissuto dell’artista in un racconto costantemente ridefinito dalla relazione con i fatti della storia recente, le convenzioni sociali, i pensieri e le parole degli autori o degli artisti prediletti, la vicinanza o la lontananza delle persone amate.
Performance, travestimento, trasformazioni, trucco, recite o canzoni: addentrandosi in altri corpi e altre storie, Viel immagina forme di soggettività altre che interpretano l’arte come momento di scambio emozionale e di relazione con la collettività.
In catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale, nuovi testi del curatore, di Francesco Bernardelli, Emanuela De Cecco, Francesca Guerisoli, Laura Guglielmi, Antonio Leone e dello stesso Cesare Viel.
Nato a Chivasso nel 1964, a partire dagli esordi, alla fine degli anni Ottanta, la sua ricerca gravita intorno alle pratiche dell’installazione e della performance, e intreccia diverse tecniche e mezzi espressivi come il video, la fotografia, il disegno, la scrittura, l’oralità.Nel 1998 gli è stato assegnato a Bologna il Premio Francesca Alinovi. Nello stesso anno è tra gli organizzatori del convegno, al Link di Bologna, sulle nuove ricerche artistiche italiane Come spiegare a mia madre che ciò che faccio serve a qualcosa?, i cui atti sono stati pubblicati da Charta-I libri di Zerynthia.Nel 1999 ha partecipato al progetto Oreste] in occasione della 48ª Biennale di Venezia curata da Harald Szeemann.Dal 2000 è docente dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova.
Nel 2008 il Museo d’arte contemporanea Villa Croce di Genova gli ha dedicato la personale Cesare Viel. Mi gioco fino in fondo. Performance e installazioni, che ripercorre la produzione dell’artista dall’inizio degli anni Novanta
La poetica di Cesare Viel è incentrata sui temi della relazione e della comunicazione, dell’identità di genere e del rapporto tra il linguaggio e le immagini. Si serve del linguaggio della comunicazione di massa e di quello proveniente dalla letteratura come serbatoi di immagini ed emozioni da elaborare in un scambio continuo tra l’arte, la realtà, e la relazione col pubblico.
Nel suo lavoro si trovano elementi connessi alla dimensione sociale e pubblica come a quella più interiore e soggettiva. Cesare Viel ha realizzato disegni, performance, installazioni e opere audio intorno a scrittori come Virginia Woolf Emily Dickinson, Cesare Pavese, Italo Calvino, Natalia Ginzburg, Dino Campana, Ingeborg Bachmann, Roland Barthes, oppure partendo da drammatici fatti di cronaca come l’assedio al teatro Dubrovka a Mosca nel 2002(Operazione Bufera, 2003, performance e intervento audio), il G8 di Genova e gli attentati alle Torri Gemelle di New York nel 2001 (Thank you Emily, 2002, ciclo di 12 disegni), o da particolari rielaborazioni di vissuti personali (Mi trovavo a casa, 2008, opera audio). Mentre la serie dei disegni Diario contemporaneo, che inizia nel 2004, è incentrata sul rapporto tra le fotografie pubblicate sui giornali e le didascalie che descrivono e condizionano il significato delle immagini. Ciascuna foto è ridisegnata e abbinata a frasi manoscritte, che fanno emergere la questione della manipolazione della comunicazione.
Tra le performance si segnalano Lost in meditation del 1999, eseguita per la prima volta a Torino a Palazzo Nervi, durante un festival dedicato alla performance, curato da Franz Bernardelli, in collaborazione con Artissima e il Museo d’arte contemporanea del castello di Rivoli. Una performance sulla memoria, e sulla questione della dislocazione spazio-temporale. Importante in questa azione, come in molte altre successive di Cesare Viel, è la relazione tra il corpo dell’artista, la situazione evocata e ri-contestualizzata e l’intervento sonoro diffuso nell’ambiente. Tra il testo “detto” dalla voce dell’artista, a volte scritto da lui, a volte scelto dalla produzione di altri autori, e la scena performativa si instaura un vero e proprio feed-back, che contribuisce a creare una profonda relazione di condivisione emotiva con il pubblico presente. Questo elemento della condivisione è parte integrante dell’azione stessa, non solo un ingrediente tra gli altri. Così è con l’azione Aladino è stato catturato, eseguita per la prima volta a Fuori Uso a Pescara, nel 2000. L’artista restava rinchiuso in una gabbia per circa 4 ore, leggendo i tarocchi a se stesso, ma in realtà leggendoli, in una condizione quasi “medianica”, al pubblico presente, senza creare però una relazione diretta.
Espone dalla fine degli anni Ottanta in mostre personali e collettive in gallerie, fondazioni e musei in Italia e all’estero come: Museo d’Arte Contemporanea, Castello di Rivoli, Torino; PAC, Padiglione d’Arte Contemporanea, e la Fabbrica del Vapore, Milano; Palazzo delle Esposizioni, Villa Medici, Auditorium Parco della Musica, Roma; MART di Trento e Rovereto; Palazzo delle Papesse, Siena; Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Trento; Museion, Bolzano; MAN di Nuoro; Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova; GAMeC, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo; Galleria d’Arte Moderna, Bologna; Museo della Rocca Sforzesca, Imola; CIAC, Castello Colonna di Genazzano: La Galerie, Noisy-le-Sec (F); MAMCO, Ginevra (CH); Le Magasin, CNAC, Grenoble (F); Galerie der Künste, Berlino (D); Warwick Arts Centre, Coventry (UK); Urban Planning Exhibition Center, Shanghai; Millenium Art Museum, Pechino; e presso le Fondazioni: Teseco, Pisa; Palazzo Bricherasio, Torino; Baruchello, Roma; Pietro Rossini, Briosco (MB).
INFO
Dal 12 Ottobre 2019 al 01 Dicembre 2019
MILANO
LUOGO: PAC Padiglione d’Arte Contemporanea
INDIRIZZO: via Palestro 14
ORARI: mercoledì, venerdì, sabato e domenica 9:30-19:30; martedì e giovedì 9:30-19:30
CURATORI: Diego Sileo
ENTI PROMOTORI:
- Comune di Milano – Cultura
COSTO DEL BIGLIETTO: Intero € 8, Ridotto € 6,50, Ridotto speciale € 4. Gratuito minori fino ai 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, due accompagnatori per ogni gruppo scolastico; un accompagnatore per disabile che presenti necessità; un accompagnatore e una guida per ogni gruppo Touring Club e FAI; dipendenti della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Artistici; giornalisti accreditati; tesserati ICOM; guide turistiche munite di tesserino di abilitazione; soci AMACI; possessore tessera VIP miart
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 02 884 46359
E-MAIL INFO: info@pacmilano.it
SITO UFFICIALE: http://www.pacmilano.it