Si inaugura il 28 marzo alle ore 18.00 a Roma, presso la Cappella Orsini in via di Grotta Pinta 21, la mostra del Maestro Gaetano Pompa.
Le opere, messe a disposizione dagli eredi, sono state scelte focalizzando sul lavoro degli anni 90: dieci oli molto importanti e raffinatissime maioliche, nonché un ciclo di disegni molto onirici, realizzati dall’artista per congetturare attorno all’idea di isola.
Nel contesto della mostra, il 2 aprile alle ore 18 avrà luogo un simposio attorno all’opera di Gaetano Pompa, a cui parteciperanno tra gli altri Claudio Strinati e Vittorio Sgarbi.
Totalmente padrone di molteplici tecniche – pittura, scultura, incisione, ceramica e disegno – Gaetano Pompa è un artista inconfondibile e straordinario. Minuzioso come un artigiano, impudente come un genio, trasfonde in tutte le sue opere un sincretismo che è insieme geografico, storico e culturale, e lo fa senza che si percepiscano fratture, rendendo una visione d’insieme perfettamente armonizzata. Il suo è un surrealismo pieno di “corpo” in cui la psicanalisi di Freud e la relatività di Einstein dialogano in strutture di illogica congruenza, più visioni che sogni, dove la Storia sconfina nell’invenzione e le porge un appiglio di realtà. I personaggi, gli animali, i paesaggi – disegnati, dipinti, fusi nel bronzo che siano – hanno sempre qualcosa di reale e di fantastico insieme, come su una sconfinata linea del tempo memorie che si incrociano e si contaminano, deformando o reinventando i volti in meticolose tramature, esasperando il dettaglio, confondendo la scena in atemporalità di nero e di oro da cui affiorano come impulsi sonori le “voci” che furono, che saranno, che sono. Una prospettiva siderale propone paesaggi di antropica vitalità dove l’uomo è presente nel tratto inciso sulla sua terra.[ii] Per questo artista che “vive nella Roma di Commodo e nella Germania di Massimiano” Vittorio Sgarbi lamenta una ingiustificabile scarsità di bibliografia, cosa che contribuisce a renderlo “infinitamente meno noto di quanto meriterebbe”.
Anna R. G. Rivelli
da “Lucani, contemporanei” ( in “Contemporanea. Pittori, incisori e scultori lucani. Generazione 1930-1960” Edizioni Consiglio Regionale della Basilicata, 2018)
Nato a Forenza nel 1933, Gaetano Pompa è considerato uno degli artisti contemporanei più originali e poliedrici. Nel corso della sua carriera sperimenta tutte le tecniche, dalla pittura alla ceramica, dalla grafica alla scultura senza essere in prevalenza scultore, pittore o incisore. Trascorre l’infanzia a Tarquinia dove suo padre insegna. Alla fine del conflitto bellico, dopo un breve soggiorno lucano, si trasferisce definitivamente a Roma dove compie i suoi studi e inizia a dipingere e si dedica all’incisione. Dal 1958 al 1961 vive a Monaco di Baviera, dove svolge un’intensa attività artistica. Di nuovo a Roma, a partire dal 1970 soggiorna ad Ansedonia, nel comune di Orbetello. La sua arte se da un lato si ispira al mondo classico dell’antichità, studiato con grande passione, dall’altro è attratta dalla modernità e dalle grandi conquiste dell’uomo contemporaneo. Due realtà remote che coniuga magistralmente con forza di invenzione in storie immaginarie e visioni surrealiste, mosso anche da una profonda sensibilità musicale. Le sue opere scultoree denominate Mutmassungen (termine di origine germanica che significa congetture) rappresentano la chiave di lettura della sua arte, che in definitiva è una elaborazione fantastica, una fantastica congettura appunto, su qualcosa o qualcuno. La sua attività espositiva, dopo la personale alla Galleria dell’Obelisco di Roma, prosegue con mostre allestite a Monaco, Düsseldorf, New York, Chicago, Napoli, Amburgo, Venezia, Milano e Colonia. Tra le rassegne nazionali ed internazionali si ricordano: la Quadriennale di Roma, la Biennale di Parigi, la Biennale di grafica di Cracovia, la Biennale Internazionale per il bronzetto di Padova. Nel 1977, in occasione dell’LXXX compleanno di Paolo VI, esegue il San Paolo dei Musei Vaticani. Le sue opere di trovano nei Musei di Arte Moderna di Genova, New York, Indianapolis, Toronto. Partecipa a diverse collettive come “Visionari Primitivi Eccentrici” del 2006 a Potenza e “Arte italiana 1968-2007. Pittura” al Palazzo Sforzesco di Milano nel 2007. La Fondazione Bandera per l’Arte di Busto Arsizio, con il Patrocinio del Ministero per i Beni Culturali, nel 2002 gli dedica la prima grande antologica, dopo la personale organizzata nella prestigiosa sede della casa italiana “Zerilli-Martimò” di New York. Nello stesso anno una retrospettiva viene allestita nel paese natio. Nel 2008 a Capalbio si è svolta la mostra “Gaetano Pompa – Konig che sogna terrecotte degli etruschi volanti sopra la Maremma” per ricordare l’artista scomparso prematuramente a Roma il 17 novembre 1998.
adoro il maestro Gaetano Pompa,ho cercato più volte di aqquistare sue opere ma non me lo posso permetere. Lui e Riccardo Tommaso Ferroni sono per me due geni del xx°secolo e vorrei tanto vedere la mostra in corso ma non so fino a quando resterà allestita. Se potete farmi sapere la durata ve ne sarei grata.
Possiamo informarla del fatto che nel mese di settembre sarà allestita una mostra del maestro Pompa in Basilicata. Se le interessa, possiamo aggiornarla
Pompa artista eccezionale. Informatemi anche a me riguardo ad eventuali altre mostre. Grazie
Daniele Branca