A distanza di quasi cinquant’anni dalla personale del 1970, le sale di Palazzo Reale a Milano tornano a ospitare l’opera di Giorgio de Chirico (Volos, 1888 – Roma, 1978) con una straordinaria retrospettiva che, attraverso più di un centinaio di capolavori, ricostruisce l’irripetibile carriera del Pictor Optimus.
Un percorso espositivo fatto di confronti inediti che svelano il fantasmico mondo di una delle più complesse figure artistiche del XX secolo. L’esposizione offre la chiave d’accesso a una pittura ermeticache affonda le sue radici nella Grecia dell’infanzia, matura nella Parigi delle avanguardie, dà vita alla Metafisica che strega i surrealisti e conquista Andy Warhol e, infine, getta scompiglio con le sue irriverenti quanto ironiche rivisitazioni del Barocco.
Le oltre cento opere in mostra provengono da importanti musei internazionali tra i quali la Tate Modern di Londra, il Metropolitan Museum di New York, il Centre Pompidou e il Musée d’Art Moderne de la Ville di Parigi, la Galleria Nazionale (GNAM) di Roma, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, The Menil Collection di Huston e il MAC USP di San Paolo in Brasile. Numerose sono anche le istituzioni milanesi: il Museo del Novecento, la Casa Museo Boschi di Stefano, la Pinacoteca di Brera e Villa Necchi Campiglio.
Suddivisa in otto sale, l’esposizione procede per temi pensati secondo accostamenti originali come in una catena di reazioni visive che, come scriveva de Chirico nel 1918, rincorrono “il demone in ogni cosa […] l’occhio in ogni cosa [perché] Siamo esploratori pronti per altre partenze”.
Giorgio de Chirico nasce nel 1888 a Volos (Grecia), da genitori italiani.
Molto giovane segue un corso di disegno presso la Scuola politecnica di Atene, poi, dal 1906 al 1908, studia all’Accademia di Belle Arti di Monaco.A partire dal 1910, le letture di Nietzsche lo spingono a produrre i primi autoritratti e paesaggi metafisici. Durante la Prima Guerra Mondiale, de Chirico viene ricoverato all’ospedale militare di Ferrara, città in cui incontra Carlo Carrà e Filippo De Pisis, figure fondamentali nel suo percorso artistico. Nel 1919 De Chirico si trasferisce a Roma ed avvia un programma teorico che si concretizza sulle pagine della rivista “Valori Plastici”, che si protrae fino al 1922: la rivista (alla quale contribuì anche Carrà) è l’organo delle ricerche più innovative e nelle sue pagine si recensiscon le opere di Malevic, Tatline Grosz, oltre, naturalmente, alle opere di Picasso, Kandinsky ed altri grandi maestri delle avanguardie.Stabilitosi a New York per qualche tempo, De Chirico torna a Roma (precisamente in Piazza di Spagna, dove aveva anche il suo atelier) nel 1944: negli anni sessanta, lavorò nel suo studio anche Massimiliano Fuksas.
De Chirico muore nella capitale il 20 novembre del 1978, al termine di una lunga malattia.
INFO
Dal 25 Settembre 2019 al 19 Gennaio 2020
MILANO
LUOGO: Palazzo Reale
INDIRIZZO: piazza Duomo 12
ORARI: Lunedì: 14:30 – 19:30 Martedì, Mercoledì, Venerdì e Domenica: 09:30 – 19.30 Giovedì e Sabato: 09:30 – 22.30
CURATORI: Luca Massimo Barbero
ENTI PROMOTORI:
- Comune di Milano – Cultura
- da Palazzo Reale
- Marsilio
- Electa
- In collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico
COSTO DEL BIGLIETTO: intero € 15.50, ridotto € 13.50, Card Musei Lombardia € 11.50
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39.02.92897740
SITO UFFICIALE: http://www.dechiricomilano.it