Si inaugura il 10 settembre 2020 la personale di Daniele Papuli Scultografie, a cura di Carmelo Cipriani. La mostra è promossa e organizzata dalla Fondazione per l’Arte e le Neuroscienze di Maglie (LE) ed è corredata da una serie di conferenze sul tema “Percezione e bellezza” a cura del Dott. Francesco Sticchi.
La personale di Daniele Papuli (Maglie LE, 1971) Scultografie è la prima mostra realizzata dall’artista, residente a Milano da trent’anni, nella sua città natale. Le opere esposte alla Fondazione per l’Arte e le Neuroscienze – dal 10 settembre al 23 dicembre 2020, su appuntamento – coinvolgono emotivamente lo spettatore, affascinato da caratteristici effetti plastici e visivi. La Fondazione promuove esposizioni in grado di stimolare funzioni del cervello umano che favoriscono punti di vista insoliti. Lo scopo della mostra è supportato da un ciclo di conferenze sul tema “Percezione e bellezza”, tenute dal presidente della Fondazione Dott. Francesco Sticchi e che avranno luogo nel corso della mostra, tutte le sere alle ore 20.
Daniele Papuli è giunto alla carta nel 1995 dopo aver sperimentato i canonici materiali scultorei: pietra, legno e gesso, in questo preciso ordine, compiendo un percorso progressivo di alleggerimento della forma e di ammorbidimento della materia. La carta è per lui il naturale approdo del suo tracciato speculativo, teso alla ricerca di molteplici valori sensoriali, di “visionomie” e “tattometrie” come le ha sagacemente definite. “Ciascuna delle sue opere – scrive il curatore Carmelo Cipriani – è il risultato e il punto di (ri)partenza di esperienze sensoriali a tutto tondo. Egli disegna con le forbici e satura con il colore, generando strutture morbide, attraversate dallo spazio e scolpite dalla luce”.
Il curatore prosegue: “Papuli domina la tecnica prescelta e, nell’indagarla, raggiunge effetti di inusitato sensazionalismo. Tuttavia egli sa bene che acquisire una tecnica significa non soltanto penetrarla negli aspetti più strettamente operativi ma anche compiere un passaggio concettuale, comprenderne le conseguenze logiche e interpretative. Muovendosi tra sperimentazione e progettualità, occupa lo spazio e riformula il tradizionale concetto di scultura non più data e chiusa in sé, ma pervasiva, mutevole, liquida. È quanto in passato ha fatto nel Palazzo Ducale di Martina Franca, nel Castello Aragonese di Ischia e in altri spazi pubblici e privati, rivelando ogni volta capacità immaginifica e pieno dominio del mezzo prescelto. L’incantesimo – è questo il termine che meglio descrive il suo mimetismo materico – si ripete oggi a Maglie, negli spazi espositivi della Fondazione per l’Arte e le Neuroscienze “Francesco Sticchi”, dove l’artista ha invaso il primo piano con un intervento installativo che si qualifica come nucleo generativo, fluido e informe, da cui magistralmente prendono forma gli oggetti nel piano sottostante; opere concluse nelle loro forme perfette ma anche mutevoli al tocco, oggetti artistici prossimi più al concetto dell’opera unica che al criterio della riproducibilità tecnica. Alcuni di questi oggetti hanno indubitabilmente una funzione, entrando di diritto nel mondo del design, ma a poco serve chiedersi se e quanto assolvono (o assolveranno) a quella specifica funzione, ciò che conta è la loro valenza estetica, propria dell’opera d’arte. Com’è noto una delle conquiste più importanti dell’arte contemporanea è la rottura e il rimescolamento delle tradizionali partizioni delle arti. In questa epistemica riformulazione, oggi più naturale e meno eclatante che in passato, estetica e funzione felicemente convivono, confondendo i loro confini fino ad annullare ogni riottosa e anacronistica divisione. Ed è proprio in questo incrocio di forme ed esperienze creative, tutte vissute in piena coerenza con le scelte compiute, che Papuli si qualifica autorevole testimone del suo (e nostro) tempo”.
La Fondazione per l’arte e le neuroscienze promuove l’avvicinamento del pubblico alle neuroscienze cognitive attraverso l’arte contemporanea. Secondo il Dott. Sticchi, infatti, è possibile veicolare i processi conoscitivi della mente umana attraverso un approccio estetico stimolante. Il cervello, come spiegato dal tema delle conferenze, è spronato dall’arte e dall’estetica e le opere possono divenire canali molto potenti per aprire la mente verso approcci inediti di lettura del reale. Mentre la paura, attivando l’amigdala, scatena emozioni negative, ma utili alla sopravvivenza, le sinuose e fluide opere di carta di Papuli attirano nei loro intricati grovigli, rapendo e coccolando, e permettono di rilassarsi ed allentare la tensione, stemperando ansie e paure, in una sorta di terapeutica catarsi della Psicologia della forma.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito dalla Fondazione contenente il testo critico di Carmelo Cipriani e la presentazione artistico-scientifica di Francesco Sticchi.
Biografia
Daniele Papuli, 1971, Maglie, Puglia, Italia.
Dopo il diploma in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, si stabilisce e lavora a Milano.
Al ’91 risale l’approccio alla scultura con i primi manufatti in pietra, legno, gesso. Nel ’93 a Berlino, in occasione di un workshop internazionale, apprende i metodi di fabbricazione del foglio della carta. E’ un’esperienza decisiva, che spiega come dal ’95 sia proprio la carta la materia che sente più adatta alla propria ricerca e al proprio linguaggio. Sperimenta la produzione di carte a mano e dal ’97 realizza le prime sculture con diverse tipologie di materiale cartaceo.
A questo stesso periodo risale l’incontro con l’editore Vanni Scheiwiller che gli affida la produzione straordinaria di fogli realizzati a mano per i supporti grafici del libro d’arte in 300 esemplari Trittico tre poesie di Wislawa Szymborska tre collage di Alina Kalczynska.
La continua indagine intorno alla materia e la sperimentazione di nuovi materiali, affini alla carta, proposti per le loro potenzialità strutturali e tattili, lo portano a continue interconnessioni dalla scultura, al design, all’installazione, agli impianti scenografici
per noti marchi moda. fiere, mostre internazionali.
Gli oggetti proposti, per lo più edizioni numerate e pezzi unici, dialogano con le molteplici esperienze del design contemporaneo.
Per Flux Laboratory di Ginevra, fondazione di arte, danza e discipline sperimentali, mette in scena, nella mostra personale del 2011 Le Gèant de Papier, projections de la matière, quattro installazioni che dialogano con le performance di danza costruite ad hoc.
I suoi lavori sono presenti in collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero, ed in pubblicazioni specifiche anche nell’ambito della Paper Art.
INFO
Daniele Papuli
Scultografie
a cura di Carmelo Cipriani
10 settembre – 23 dicembre 2020
Inaugurazione
Venerdì 10 settembre ore 21.00
Fondazione per l’arte e le neuroscienze
via Thaon de Revel, 25 – Maglie (LE)