Venerdì 8 novembre 2019 si aperta al pubblico, nei prestigiosi spazi del Museo di Palazzo Cipolla in via del Corso a Roma, la mostra retrospettiva antologica dal titolo “Corrado Cagli. Folgorazioni e Mutazioni”, dedicata alla vasta Opera del Maestro Corrado Cagli.
L’esposizione è curata da Bruno Corà, storico e critico, Presidente della Fondazione Burri, in collaborazione con l’Archivio Cagli, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, ed organizzata da Poema S.p.A. con il supporto di Comediarting.
La mostra presenta un ampio repertorio di dipinti scelti oltre a un cospicuo corpus di disegni, sculture, bozzetti e costumi teatrali, arazzi e grafiche, per un totale di circa 200 opere provenienti da importanti istituzioni e prestigiose collezioni private. La mostra ricostruisce nella sua interezza la vasta attività creativa di uno dei maggiori protagonisti del dibattito artistico italiano e internazionale del XX secolo e riporta Cagli a Roma dopo la personale del ’99 tenutasi nelle sale della galleria Archivio Arco Farnese a cura di Fabio Benzi.
Il percorso espositivo permette al pubblico la visione dei maggiori cicli pittorici realizzati dall’artista: dai primi lavori giovanili in maiolica a quelli realizzati a olio o con altre tecniche del periodo della Scuola Romana (1928 – 1938), dalle prove neometafisiche (1946 – 1947) elaborate a New York agli studi sulla Quarta dimensione (1949), per poi passare ai Motivi cellulari (1949), alle Impronte dirette e indirette (1950), alle eteree Metamorfosi (1957 – 1968), alle Variazioni orfiche (1957), alla suggestiva ed enigmatica serie delle Carte (1958 – 1963) e infine concludere con le Mutazioni modulari sviluppate fino alla metà degli anni Settanta.
“Oggi l’arte di Cagli esige nuove riflessioni – spiega il curatore Bruno Corà – un nuovo dibattito sul linguaggio e il pensiero estetico di questo indiscusso Maestro del XX Secolo va aperto. Questo momento espositivo consentirà di indagare e di affermare, con i nuovi strumenti critici a disposizione, l’attualità della lezione di Cagli, la cui azione proteiforme non cessa mai di stupire e di esercitare stimoli ad artisti chiamando oggi a declinare i modi della sua incessante ricerca e dei suoi esiti più alti.”
Aggiunge il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale che promuove la mostra: “Già negli anni ’30 Cagli è una figura di spicco dell’arte italiana e rappresenta il Paese in rassegne internazionali prestigiose: da molti viene visto come esponente privilegiato di una via italiana alla modernità, alternativa al Futurismo da una parte e alla tradizionale arte del Novecento dall’altra.
Successivamente, la condizione precaria e lo stile di vita nomade del periodo di esilio americano lo portano a produrre arte con quella che il saggista Raffaele Bedarida ha definito “schizofrenia stilistica”, cosa che ha reso i lavori di quel tempo assai “significativi a livello personale e non solo”. Inoltre, una caratteristica fondamentale di Cagli è certamente lo sforzo continuo verso la contaminazione, cercando collaborazioni al di fuori dei confini di una singola disciplina: non solo con letterati ma anche con musicisti, architetti, matematici e molto altro. In questo senso, egli è un artista fortemente e incredibilmente contemporaneo, ed è importante, a mio avviso, ricordarne e riproporne oggi l’incessante, variegata e mai banale ricerca espressiva.”
Nella mostra vengono posti in evidenza alcuni dei momenti iconici della pittura di Cagli, quali ad esempio quelli rivolti a dare una identità al “muralismo” italiano (parallelamente a Sironi) nella ricerca di “un’arte ciclica e polifonica”; per l’occasione sono riuniti alcuni dei pannelli costituenti il ciclo esposto e in parte censurato all’Esposizione Universale di Parigi del 1937. Sono anche presenti alcune opere esposte nella mostra di rientro in Italia, dopo l’esilio americano, allo Studio d’Arte Palma nel 1947 che suscitò un’azione di contrasto degli artisti del gruppo Forma. Infine, in esposizione, oltre agli arazzi, alle opere plastiche, ai bozzetti architettonici della Fontana dello Zodiaco di Terni e a quelli del Monumento di Göttingen in Germania, si possono osservare altresì anche il monumentale cartone della pittura murale eseguita per la XXI Biennale di Venezia del 1938, Orfeo incanta le belve, e una sezione rilevante incentrata sull’attività di scenografo e costumista teatrale con un risalto dato all’esperienza newyorkese della Ballet Society insieme a George Balanchine.
Il catalogo, edito da Silvana editoriale e introdotto da un saggio critico del curatore Bruno Corà, con prefazione del Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, presenta, tra gli altri contributi, i saggi di Aldo Iori, Federica Pirani, Angelo Calabrese, Rita Olivieri, Marco Tonelli, Antonella Renzitti, Claudio Spadoni e Adachiara Zevi, oltre a un considerevole apparato storico critico e una selezione degli scritti dell’artista a cura di Giuseppe Briguglio dell’Archivio Cagli di Roma.
Corrado Cagli nasce ad Ancona nel 1910.Nel 1915 si trasferisce a Roma dove termina gli studi classici, si iscrive all’Accademia e frequenta lo studio dell’anziano maestro Paolo Paschetto.
Il suo esordio risale al 1927 con una pittura murale a tempera mentre l’anno successivo realizza un altro murale a tempera magra.
Nel 1930 ad Umbertide (PG) Cagli dipinge otto quadri ad affresco nella casa Maravelli-Reggiani.
E’ direttore artistico della fabbrica di ceramiche Rometti sempre ad Umbertide.
La sua è una personalità vivace, ricca di fantasia e di senso critico. Per Cagli l’artista deve sapersi esprimere attraverso un concetto globale dell’arte all’interno di un contesto culturale e ideologico.
La sua prima mostra risale al 1932 insieme ad Adriana Pincherle nella “Galleria d’Arte di Roma” dove espone anche fotomontaggi di soggetto sportivo.
Insieme a Giuseppe Capogrossi ed Emanuele Cavalli forma il gruppo della “Nuova pittura Romana”, alla fine del 1932 a Roma, i tre artisti espongono nella “Galleria d’Arte di Roma” e nel 1933 a Milano nella galleria “Il Milione”. Purtroppo nello stesso anno i tre litigano per divergenze teoriche e tecniche rompendo così la loro unione proprio mentre stanno scrivendo il “Manifesto del Primordialismo Plastico”, da pubblicarsi in occasione della loro mostra a Parigi nella “Galerie Bonjean”.
Il successo per Cagli è sempre in crescita soprattutto negli ambienti romani come esponente di una nuova generazione artistica.
L’artista si dedica anche alla formazione di nuovi e giovani artisti, alla scrittura di pagine di critica su alcune riviste, tra le quali Il Quadrante.
Dal 1933 dipinge altre opere murali: un affresco per la V Triennale, quattro pannelli per la II Quadriennale (1935), un grande ciclo intitolato Trionfo di Mussolini, per l’Esposizione Internazionale di Parigi (1937).
Dal 1935 al 1938 è consigliere presso “Galleria della Cometa”, diretta da Libero de Libero e inauguratasi con una sua mostra di cinquanta disegni.
Nel 1936 Cagli tiene una personale di pittura e nel 1937 e nel 1938 espone nella sede della “Cometa” a New York.
Nel 1938 è costretto a rifugiarsi a Parigi e poi a New York per proteggersi da persecuzioni razziste, essendo di origini ebraiche.
Nel 1941, dopo esser diventato cittadino americano a tutti gli effetti, si arruola nell’esercito e partecipa alla guerra in Europa. Durante questa esperienza realizza una serie di drammatici disegni.
Nel 1947 a Roma viene allestita una mostra delle sue nuove opere non figurative e nel 1948 ritorna definitivamente a Roma dove sperimenta differenti tecniche e linguaggi espressivi astratti,neometafisica, neocubismo, informale.
La sua opera si presta anche a collaborazioni in campo del teatro e nel 1946 vince il premio Guggenheim e nel 1954 il Premio Marzotto.
Cagli Corrado muore a Roma nel 1976
INFO
Dal 08 Novembre 2019 al 06 Gennaio 2020
ROMA
LUOGO: Museo di Palazzo Cipolla
INDIRIZZO: via del Corso 320
CURATORI: Bruno Corà
ENTI PROMOTORI:
- Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale
SITO UFFICIALE: http://www.fondazioneromamuseo.it